Panevin, Casera, foghera, Brusa la vecia: tante espressioni diverse per indicare il falò che ogni anno illumina la vigilia dell’epifania e che rappresenta la principale attrazione di ogni festa della befana in Veneto.
Belle foto! Grazie per averle condivise con noi. Questa tradizione sembra affondare le sue radice molto più in là di soli 46 anni fa.
In Sicilia ricordo tanti falò fatti in spiaggia la notte di Ferragosto ma c’è anche la tradizione di bruciare un enorme figura di cartapesta, il “Peppi 'Nnappa”, come cerimonia di chiusura del Carnevale di Sciacca.
Se vuoi puoi dare un’occhiata a questo post, dove troverai utili consigli su come fotografare in situazioni di scarsa luminosità: How to take great photos in low light.
Ciao @Giu_DiB grazie per il tuo link. Come dicevo a Concordia si celebra da 46 anni ma è un’usanza molto più antica (credo risalga all’epoca post cristiana). Riguardo il falò estivo in Sicilia lo ricordo bene perché è stato una delle prime cose che mi è mancato qui in Friuli dopo il clima e il cibo.
Già! Credo sia una tradizione mutuata addirittura dall’epoca pagana. Molto suggestiva comunque, come i nostri falò sulla spiaggia d’altronde. Il fuoco ha sempre il suo fascino, non so se per te è lo stesso ma che si tratti di una grigliata, di un falò o di un camino acceso, il fuoco per me è una magia.
Bello, assolutamente. Quest’anno il Pan e Vin me lo sono perso, stavo rientrando dal Trentino dove ho cercato, e trovato “La Donna Invisibile”
Sicuramente paleocristiana, e mutuata da qualche celebrazione pagana, la Festa del Pan e Vin celebra l’arrivo dei Re Magi, da cui i doni portati dalla Befana.
Per il mondo contadino si tratta ancora di una opportunità (altrimenti vietata dalle leggi locali) per bruciare tutte le ramaglie della potatura delle viti e della pulizia delle siepi.
Per l’occasione a Treviso si mangia la Pinza, un dolce fatto con pane raffermo, uvetta e semi di finocchio, e si stappa il vino nuovo
Belle foto @LukeRock , grazie per la condivisione, e’ una usanza tipica locale o di tutta la zona? @ErmesT non e’ lontano da te, ci sei mai stato?
Guardarle mi ha ricordato la tradizione del ceppo a Castellammare di Stabia (NA) che e’ molto simile e sempre per la befana. Io sono nativo di quelle zone e sono cresciuto li, la notte della Befana si restava a giocare fino al mattino proprio per andare a vedere i ceppi nei vari quartieri del paese.
Si iniziava a raccogliere legna gia’ da prima di Natale e vedevi queste cataste crescere per strada … c’era anche una sorta di competizione locale a quale quartiere facesse il ceppo piu’ grande e bello. Non ho foto purtroppo perche’ sto parlando di circa 15 anni quando ho frequentato le scuole proprio li a Castellammare di Stabia, non mi sembra che ci sia piu’ la tradizione cosi’ sentita come lo era all’epoca.
Quanta civiltà nella cultura contadina. Si vive in armonia con la natura, nulla viene sprecato e i rifiuti quasi non esistono. E quando ci sono inevitabili scarti, frutto del lavoro dell’uomo, si unisce l’utile al dilettevole e si inventa una bella festa che rinsalda i legami della comunità.
Dovremmo sempre ricordare a noi stessi i sani valori di quel piccolo grande mondo antico di una volta, al quale oggi si guarda talvolta quasi dall’alto in basso in virtù dell’innovazione e del progresso ma dal quale il nostro mondo moderno avrebbe tanto da imparare.
Ben vengano queste manifestazioni che mantengono vive le nostre tradizioni locali e grazie a voi che le condividete con noi qui su Connect!
Pan e Vin (pane e vino) è una tradizione di tutto il Veneto, @LuigiZ , e ci sono molti “Pan e Vin” famosi, che attraggono un sacco dii gente.
In passato si vedevano in tutti i paesi, con una competizione sfrenata a chi faceva quello più grande.
La vita contadina era uno dei pochi esempi di vita a zero sprechi, concordo @Giu_DiB . Tutto veniva utilizzato, e riutilizzato, in famiglie che vivevano in modo quasi autarchico, aiutandosi e cooperando. Il tutto spesso dettato dalla necessità di sopravvivere. C’erano anche molti aspetti negativi, nelle fattorie di una volta dominate dai proprietari terrieri, ma buttare il bambino assieme all’acqua sporca è stato un grande errore