La Riserva dei Giganti della Sila è una riserva bio-genetica concessa al FAI per la sua gestione e valorizzazione ed è l’unico bene del Fondo Ambiente Italiano in Calabria, una natura e una storia unica nel suo genere, perchè ci sono 58 alberi giganti sopravvissuti al disboscamento dell’altopiano silano sin dall’antichità. Il Pino è il simbolo della flora calabrese oltre alla gastronomia, lo stesso stemma della regione Calabria ha 2 immagini al suo interno: una Colonna e per l’appunto il Pino. Sfruttato nei mercati dell’impero romano per la Pece prodotta dalla resina di questi alberi, l’antenata delle sostanze petrolchimiche di oggi.
Nel parco ci sono diversi sentieri adatti a tutte le difficoltà di passeggiata per esplorare e conoscere questi alberi importantissimi. Si nota fin da subito che la loro altezza e diametro facciano grande scena, il più alto supera i 50 metri di altezza e i 5 metri di larghezza. Inoltre abbiamo “l’abbraccio” i 2 alberi che vediamo alle spalle di Simona rappresentano il bello della natura, mentre sulla sua destra è visibile la malvagità dell’uomo, delle cavità intensive per estrarre la resina. L’estrazione era praticata dall’uccisione dell’albero “estrazioni a morte” ma dal 700 si cercò di evitare queste violenze agli alberi e si cercò di cicatizzare con il fuoco le ferite che così soino potuti giungere in perfetto stato fino ad oggi
Questo albero è caduto durante una forte nevicata negli anni 70, essendo alberi millenari che sviluppano i propri rami solo su di un lato il peso della neve ha forzato la resistenza dell’albero causandone appunto la caduta. L’albero caduto è chiamato “Pinosauro” perchè sembra una carcassa di dinosauro.
Benchè sia una micromassa morta, esiste una fauna che si nutre delle larve presenti all’interno delle sue parti morte creando così il famoso ciclo naturale di vita dalla morte.