2022
Ed eccoci ancora qui, un'altra volta sulla strada, un'altra volta diretti verso le terre del terremoto di agosto / ottobre 2016
L'altra volta siamo partiti con un furgone carico di tutto, stavolta portiamo soprattutto noi stessi, più un baule carico di generi di prima necessità. Chi vive nelle roulotte, e non ha una cucina, ha bisogno soprattutto di stoviglie di plastica. Viaggiamo vuoti dentro, pronti a farci riempire.
Portiamo i nostri occhi, per guardare negli occhi chi ci parla. Portiamo le nostre orecchie, per ascoltare le parole di chi ha bisogno di raccontare.
Questa volta è stato un viaggio di due giorni, programmato da tempo e denso di impegni, di incontri. Siamo molto cresciuti, dal Google Volunteer day 2016, e Progetto Re-Building è cresciuto con noi.
Partiamo sabato 11 marzo, alle 6:00 di mattina, e alle 11 siamo a Visso, dove incontriamo i volontari di un'associazione che si occupa dei problemi legati al ritorno della popolazione in paese, e in particolare di strutture per i bambini.
alle 13:00 facciamo il pass per entrare nelle aree chiuse, e via verso Ussita, dove un ristorante ha riaperto in mezzo alle rovine di un paese distrutto. Alle 13:30 pranzo a Ussita, alle 14:30 siamo a Castelsantangelo sul Nera.
Di questo incontro abbiamo già parlato, della storia d'amore che lega a questo paese le persone che ci vivono.
Alle 18:30 arriviamo a Spoleto, dove ci aspetta una mostra dedicata a Norcia.
I protagonisti della mostra sono loro o meglio, loro sono i proprietari della casa che non c'è più. Alcuni oggetti estratti dalla loro casa sono oggi la mostra che racconta il terremoto, che racconta quanto poco sia rimasto della case.
Una sedia, un tavolo, un pezzo di muro, ricordi di una vita normale, ora cambiata completamente. Ora vivono in una roulotte, e ne sono felici: al solo pensiero di entrare in una casa, una qualsiasi casa di mattoni e di cemento, iniziano a tremare.
Ti cambia la vita, il terremoto, e non solo per quello che distrugge "fuori", ma soprattutto per quello che distrugge "dentro le persone".
Dopo la mostra si va tutti a cena assieme. C'è Francesca Owens, l'artista che ha esposto, un'americana di New York che dice "io sono del Bronx, ma da otto anni sono cittadina di Spoleto", ci sono persone di Norcia, Volontari che arrivano dal Piemonte, noi di Treviso, e poi ci sono loro, i volontari di Spoleto che da sei mesi dedicano tutti i loro weekend a portare e distribuire aiuti alle famiglie che vivono nelle campagne attorno a Norcia, e che domani ci porteranno a incontrare.
Eccoli, i mitici Andrea & Andrea, sempre pronti allo scherzo, sempre pronti a rispondere con un sorriso a chi gli chiede aiuto.
La mattina dopo finalmente si va. Alle 10:30 siamo a Norcia, è una bella giornata di sole. Appuntamento al deposito, dove carichiamo gli aiuti in due furgoni.
Carichiamo generi alimentari, piatti e posate di plastica, capi di abbigliamento e giocattoli per i bambini. Viaggiamo in tanti, con due furgoni.
Essere in tanti è importante, porta allegria e orecchie pronte ad ascoltare i racconti di chi ha bisogno soprattutto di sfogarsi, di parlare con qualcuno di nuovo, mostrare quello che non c'è più.
Bene, siamo carichi, si va.
Passiamo su ponti strettissimi, accanto a torrenti impetuosi, incontriamo pastori che ci salutano, sembra incredibile, hanno perduto tutto e sorridono
Arriviamo finalmente dalla prima famiglia, vivono in un container che hanno ingrandito con una struttura in legno.
Iniziamo a scaricare, iniziamo a ascoltare
Le loro case sono attorno a loro, distrutte e inagibili, e loro sorridono, ti portano a vedere, e cercano di dipingere nella nostra mente l'immagine di quanto bello era quel luogo.
Ci salutiamo con un abbraccio, e via al prossimo appuntamento.
In quasi tutti i posti, fateci caso, ci sono dei fiori.
Loro ci portano dentro, a dispetto dei crolli, per vedere da vicino cosa è accaduto. Con un pò di paura, qualcuno entra
Ancora racconti, mentre lui ci mostra i luoghi dove vive
poi via, altra casa, poi altre ancora.
Nel pomeriggio ci salutiamo, e ripartiamo per tornare a casa, con la promessa di rivederci presto, e di raccontare di loro.
Perciò, iniziamo con questo post a raccontare. Vi invito a leggerlo e a condividerlo, parlarne per loro è importante, continuare a parlarne, non dimenticarsi di loro.
Il viaggio di ritorno lo facciamo in silenzio, la testa e gli occhi pieni di quello che abbiamo visto e sentito.
Perciò, eccoci qua
