In luglio abbiamo fatto un viaggio in Portogallo e abbiamo trascorso alcuni giorni a Porto. E come si può capire dal nome, è stato il nostro porto di ingresso nel Portogallo, da qui siamo partiti per visitare Braga e Coimbra. Eravamo alloggiati all’Hotel da Musica,
vicino alla Rotunda da Boavista, che Google Maps segna come centro di Porto. A piedi abbiamo esplorato la città, dirigendoci verso il fiume Duero che costituisce la maggiore attrattiva della città unitamente al Quartire della Ribeira,
sito patrimonio dell’umanità Unesco. Abbiamo percorso il Douro a piedi, in tram e in barca. Ci siamo goduti lo spettacolo delle rive nei diversi modi, e l’attraversamento dei vari stupendi ponti, il più affascinante il Dom Louis I. Affascinante la Sè de Porto (Cattedrale di Porto) e anche la stazione dei treni di Porto, Sao Bento, con il maestoso atrio ricoperto interamente di Azulejos, piastrelle di ceramiche solitamente decorate in monocromia azzurra, ma qui la fila in alto è a colori, a comporre grandi quadri raffiguranti battaglie o momenti di vita agreste o di festa. Per le strade si incontrano ancora cantanti di Fado, con le loro melodie tristi e accorate. Tanti graffiti, piacevoli da vedersi ai miei occhi, perchè non rovinavano palazzi in particolare ma, posti in luoghi degradati a dare colore e fantasia. Caratteristico il passaggio tra i quartieri dove la maggioranza della popolazione era chiaramente gitana, dove ancora ragazzini giocano a pallone per strada, i ragazzi e le ragazze adolescenti frequentano le piazzette sotto gli occhi vigili delle mamme e delle nonne. Insomma episodi al di fuori dell’asetticità delle città moderne. Bello il giro in tram fino ad incontrare il mare alla fine del Foz di Douro. Anche qui ragazzini attaccati sul tram, in immagini di altri tempi, in una immagine fuori dal tempo!