Recanati e Giacomo Leopardi in due giorni

La regione Marche è caratterizzata da molte piccole cittadine visitabili girovagando tra le dolci e ben curate colline o lungo il litorale costiero dal quale si possono ammirare suggestivi paesaggi e godere di un bel mare cristallino.

Tra le varie cittadine adatte ad una gita fuori porta o come escursione culturale oltreché gastronomica, troviamo la Recanati di Giacomo Leopardi.

L’itinerario che vi propongo è di due giorni e quindi prevede un pernottamento. Sulla “location” lascio a voi la scelta in base al vostro budget. In zona ci sono alcuni alberghi, bed & breakfast e anche appartamenti privati molto curati e non particolarmente costosi.

Arrivare a Recanati in auto, in moto o in camper è estremamente facile. Dall’autostrada è sufficiente uscire a Porto Recanati/Loreto e seguire le indicazioni per la città. Le strade sono ben tenute e in centro città c’è un bel parcheggio comunale a pagamento e molto economico. La stazione ferroviaria più vicina è a Loreto e si trova ad una decina di chilometri di distanza. Dalla stazione è necessario prendere un taxi o un autobus.

Per semplicità e miglior orientamento, vorrei iniziare il nostro viaggio dalla piazza principale, Piazza Giacomo Leopardi, dedicata all’illustre poeta che ebbe qui infelici natali che però hanno costituito lo zoccolo duro per i suoi scritti e le poesie conosciute e tradotte praticamente in tutto il mondo e in tutte le lingue.

Giusto per rinfrescare un po’ la memoria ecco alcuni dei titoli più famosi: L’Infinito (1818-1819), Il Passero Solitario (1829-1830), Il sabato del villaggio (1829) e Alla Luna (1820).

Come saprete a Recanati nel 2014 è stato anche girato il film di Martone intitolato “Il Giovane Favoloso”che racconta la vita del giovane poeta dandone un ritratto personale e intimo e ci avvicina intimamente all’anima di quest’uomo geniale forse sfortunato e spesso incompreso.

In questa grande piazza, dove in estate hanno luogo numerosi eventi musicali, troneggia anche la statua di Giacomo, chiamato affettuosamente dai recanatesi “Giacomino”. La posizione del poeta, pensoso e di spalle al Palazzo Comunale, sembra ricordarci il rapporto di odio-amore che il poeta aveva con la sua città.

Nella Piazza si trova anche la Torre del Borgo . Da non confondere con la Torre del Passero Solitario, protagonista dell’omonima poesia. Questa Torre, risalente al XII secolo un tempo era collegata all’edificio comunale. Il quadrante dell’orologio ha oltre 300 anni e il leone rampante che fa bella mostra di sé, rappresenta il simbolo della cittadina ed è raffigurato anche nel Gonfalone.

Sia il Palazzo Comunale che la Torre del Borgo sono visitabili negli orari stabiliti.

Procediamo la nostra passeggiata dirigendoci verso la Cattedrale di San Flaviano. A questo proposito camminiamo lungo il corso che non presenta note di particolari di rilievo ad eccezione della Chiesa di Sant’Anna. Fate attenzione a non farvela sfuggire perché entrando nella Chiesa e avanzando subito dietro l’altare, troverete una copia esatta, anzi forse più spettacolare, della Santa Casa di Loreto e della sua Madonna Nera che si trovano appunto nella vicina cittadina all’interno dell’omonimo Santuario.

Questa Chiesa è un piccolo tesoro nascosto purtroppo non ben segnalato, ma molto conosciuto dai cittadini. Vale una breve sosta.

Procedendo per Via Falleroni, in pochi minuti, arriverete alla Cattedrale. L’esterno della cattedrale non è di particolare interesse mentre all’interno è visibile un bel soffitto a cassettoni e alcune opere di pittura dedicate ad episodi sacri e alla vita di San Flaviano a cui essa è dedicata.

Uscendo dalla cattedrale, negli immediati dintorni potete visitare il Museo di Villa Colloredo Mels dove è possibile ammirare 3 bellissimi capolavori di Lorenzo Lotto e altre pitture e oggetti molto interessanti. Il Museo ospita periodicamente mostre ad argomento dedicato recentemente hanno avuto luogo mostre di opere di Chagall e Giotto.

Nelle immediate vicinanze si trova il Museo dell’Emigrazione Marchigiana con reperti storici e documentazione relativa ai connazionali marchigiani emigrati in cerca di fortuna. Questo museo suscita sempre un’emozione intensa nei visitatori forse perché esso ci rammenta tutti i connazionali partiti in cerca di fortuna in tempi che sembrano lontanissimi ma attuali.

Usciti dal Museo potete farvi una bella e panoramica passeggiata per le mura recanatesi (la cinta esterna della città) che vi riporterà al vostro parcheggio per andare a riposarvi prima della cena.

Se invece vi sentite in forma e volete proseguire nella vostra visita, potete continuare ritornando alla Piazza principale e dirigendovi verso il teatro comunale, il Teatro Persiani. Questo teatro fu voluto dal papà di Giacomo, il Conte Monaldo Leopardi che fu Gonfaloniere e cioè Sindaco di Recanati. Il teatro, recentemente ristrutturato, ha un’ottima acustica e questo ha permesso e permette tutt’oggi, prestigiosi cartelloni teatrali. Contiene 400 posti tra platea e palchi e al suo interno c’è anche un Museo dedicato ad un altro illustre cittadino recanatese, il tenore Beniamino Gigli.

Uscendo dal Teatro Persiani e dirigendoci alla nostra destra, fatte alcuni centinaia di metri, possiamo visitare l’ultimo punto di interesse della nostra prima giornata, la Torre del Passero Solitario. Questa torre si trova nel Chiostro di Sant’Agostino ed è famosa per la poesia che Leopardi scrisse nel 1829-1830 dedicata appunto al Passero Solitario.

Il secondo giorno, dopo aver fatto un rigenerante riposo e una buona colazione, siamo pronti per affrontare la visita della parte cosiddetta “leopardiana” della cittadina.

Ci dirigiamo quindi verso Casa Leopardi e la Biblioteca Leopardiana. A questo proposito consiglio sicuramente la visita guidata che ci conduce all’interno di quello che è in realtà un vero e proprio palazzo nobile (altro che Casa!) con un piano ancora abitato dai Conti Leopardi diretti discendenti di Giacomo. Durante la visita si possono ammirare le belle sale in cui Giacomo trascorse l’infanzia e svolse insieme ai fratelli, quello “studio matto e disperatissimo”, l’enorme Biblioteca, i giardini privati, le cantine storiche e poi all’esterno la Casa di Silvia situata sulla caratteristica e famosissima Piazzuola del Sabato del Villaggio.

Una volta terminata la nostra visita si arriva con una breve passeggiata al Colle dell’Infinito, recentemente rimodernato e ristrutturato e reso più agibile per la visita. Una foto ricordo sulla cima del Colle è d’obbligo.

Certo oggi “quella siepe, che da tanta parte dell’ultimo orizzonte, il guardo esclude”, non esiste più, ma con un po’ di fantasia possiamo provare ad immaginare Giacomo seduto qui, solo, meditabondo e finalmente in pace con se stesso, negli anni in cui questa era nient’altro che una collina selvaggia di cespugli, alberi e fiori di campo, dove l’unico suono udibile, non era il rumore delle auto ma lo stormir di fronde e il cinguettio degli uccelli.

Qui termina lo nostra visita. Spero di esservi stata utile. Non ho volutamente inserito informazioni commerciali per lasciare i visitatori liberi nelle loro scelte, Però alcuni suggerimenti ve li voglio dare: portate la macchina fotografica, nelle belle giornate potete vedere anche i Monti Azzurri (i Sibillini) e il panorama è stupendo; prendetevi il vostro giusto tempo e respirate l’aria pulita di questa cittadina, magari riposandovi su una delle numerose panchine lungo la passeggiata esterna della città e se volete portare con voi una vera specialità culinaria della zona, comprate il ciauscolo, il famoso salume che potete trovare solo qui, di certo non vi deluderà!

Buon viaggio!

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Grazie @SuperAlex per condividere con noi questo articolo: https://blogdiviaggi.com/blog/2018/10/29/cosa-vedere-a-recanati-in-due-giorni/

Si tratta di un tuo articolo? Dovresti comunque citare la fonte, come richiesto da The 5 core values of ConnectWe post our own words, photos, and videos that we’ve created just for Connect. If we do share something that someone else created, we’re sure to give proper credit

Dato che questo è il tuo primo post, ti consiglio di:

Presentarti alla community: Introduce Yourself - November 2018

What are Connect topics? ti da un’idea degli argomenti trattati nella community

What makes a good post? è una breve guida su come scrivere un post coinvolgente

spero di leggere più di te e delle marche, una regione che frequento noltissimo nell’area del sisma, dove come guide locali siamo estremamente attivi

Ciao, l’articolo che citi è il mio, scritto da me e non copiato.La “fonte” sono io. L’ho inserito anche qui perché vorrei segnalare la cittadina che molti non conoscono. Mi sorprende di sapere che ci sono guide locali su Recanati poiché da una ricerca ho visto solo una altra persona con un solo articolo peraltro non molto creativo.

Io sono nata lì ed è per questo che conosco bene la zona e le Marche in genere, dove torno spessissimo.

Se la presentazione non è obbligatoria per ora passerei.

Ero quasi certo che l’articolo fosse tuo @SuperAlex , (Alessandra?) e fai benissimo a segnalare Recanati.

Tutta l’Italia ha luoghi non raccontati, borghi spesso sconosciuti, e che hanno bisogno di essere valorizzati. Per policy della community, la citazione delle fonti è obbligatoria, se si usa materiale di altri e benvenuta, se hai pubblicato originariamente in altri siti, per evitare equivoci e per rispetto verso gli autori.

La nostra attività come Guide Locali si concentra soprattutto nella zona dei Sibillini, tra Marche e Umbria, dove cerchiamo di raccontare la tragedia del terremoto e di valorizzare territori dove i turisti (per cattiva informazione) hanno paura di tornare.

Tra un mese i mercatini di Natale del mio piccolo paese (Zero Branco, in provincia di Treviso) saranno dedicati a Bolognola, con la vendita di prodotti tipici, video e mostra fotografica, per raccontare la necessità di rinascere.

A giugno eravamo li, con Concita de Gregorio, per raccontare il lavoro delle donne nella ricostruzione:

REcap-Geowalk-Il-Mondo-delle-Sibille

Ad agosto stavamo pulendo la Valnerina: Re-Cap-Local-Guides-Clean-The-World-CLEANVALNERINA

e molto di più

Lieti di lavorare e collaborare con tutti

Ermes

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