I sassi del Piave sono pietre lisce, rotonde, che hanno percorso decine e decine di chilometri, rotolando lentamente verso valle, dalla montagna al mare, e rotolando accarezzate dall’acqua hanno perso le loro asperità, diventando via via più morbide.
Più andate verso valle e più sono piccoli, fino a scomparire del tutto quando superate Ponte di Piave.
Assieme ai sassi talvolta scende a valle qualche spirito della montagna, cristallizzato nella pietra. Questi sono alcuni amici che ho incontrato a Maserada, sul greto del fiume.
Sicuramente erano già li durante la Grande Guerra, chissà quante cose hanno visto, chissà quante cose ci potrebbero raccontare.
Alcuni hanno espressioni ghignanti, rabbiose, con tante cose da dire. Sembrano maschere del teatro Greco
Altri sembrano volersi nascondere, i tratti del volto appena delineati. Loro non vogliono raccontare nulla di quello che hanno visto. Il loro desiderio è ritornare a essere solo sassi
Altri hanno musi lunghi, occhiaie scavate, come se nella precedente vita fossero stati Cani, o Cavalli.
Tutti ti incontrano e ti guardano passare
Se volete incontrarli anche voi andate a camminare sul greto del Piave, e ascoltate il respiro del fiume.
Non cercate le pietre viventi, non camminate guardando ostinatamente per terra, perché non le vedrete.
Guardate avanti a voi, guardate l’acqua, la terra, il cielo, il sole, i fiori di questo paesaggio strano.
Non cercate le pietre. VI TROVERANNO LORO