La storia si rivive, spesso, anche in cucina.
Io mi trovo a Norcia e amo tantissimo condividere on-line le informazioni che riguardano la tradizione culinaria della mia terra.
Norcia è famosa per la norcineria, la lavorazione della carne di maiale, ma dato che il nostro territorio è stato abitato da sempre (tramite gli scavi archeologici abbiamo trovato dei resti etruschi in ottimo stato, nonché dei santuari religiosi utilizzati nel IV secolo avanti Cristo), non si può definire di certo la zona di Norcia come una “metropoli moderna”, anzi è una Vetusta Nursia.
In questo luogo, dove le tradizioni si sono sempre tramandate di generazione in generazione in forma orale e tramite alcune rare trascrizioni, rimangono tutt’oggi attive alcune vecchie usanze. Alcune sono utilizzate in gran parte dell’Umbria, altre sono specifiche di Norcia.
Qui vi voglio parlare della pizza di Pasqua “dolce”.
In gran parte del centro Italia (Umbria e Marche) si mangia la pizza di Pasqua al formaggio, chiamata anche crescia Brusca. Questo prodotto, nella nostra zona, viene fatto in versione dolce, senza il formaggio, a volte aggiungendo anche l’uva passa. La sua particolarità, però, è che viene mangiata, nella mattina di Pasqua e Pasquetta, insieme a tanti altri prodotti che non sono dolci, ma sono dei pasti salati, come ad esempio il salame, le uova sode e altri piatti tradizionali.
Possiamo quindi chiamare questa colazione di Pasqua come un BRUNCH AMERICANO? Scherzi a parte, questa colazione nasce per un motivo molto legato alla religione e allo stile di vita contadino. Nel periodo di “fine inverno” il cibo (nelle famiglie contadine del passato) era poco, le scorte principali si sono mangiate con il periodo del Natale e i prodotti fatti con il maiale (nelle fattorie c’era sempre il maiale) ucciso nel mese di gennaio non sono pronti prima di 2-3 mesi. La religione cattolica poi predica il periodo della Quaresima, una dieta fatta di rinunce, una dieta leggera, un digiuno non totale, di 40 giorni che termina con il giorno di Pasqua. Quindi nella mattina di Pasqa si festeggiava il termine della Quaresima con il prodotto da forno (la pizza), le uova e il primo salame pronto (in quanto Pasqua è a circa 2-3 mesi dalla lavorazione del maiale).
In questi giorni ho fatto una piccola intervista alle monache che si trovano a Norcia, dalle quali ho avuto un ottimo riscontro. Mi ha risposto la Badessa Suor Caterina, la quale è stata molto disponibile nel condividere con noi alcune scene del loro lavoro e a raccontarci questa loro usanza di mandare avanti la tradizione delle preparazioni Pasquali.
Vi lascio vedere il video
Qui alcune foto delle loro lavorazioni
Se inoltre volete scoprire altri dettagli sulla colazione Pasquale vi invito a dare uno sguardo a questo sito di riferimento