Cronaca del XIX Secolo
Il rosso e il nero di Visit Mesagne, nome ancor più completo Visit Mesagne Cuor di Salento.
La trama di questo breve romanzo è ispirata a una leggenda molto antica e conosciuta: il fantasma della Signora Leta, ovvero dell’uccisione di due giovani innamorati da parte dei fratelli malvagi di lei, i quali non approvavano il loro amore segreto. L’amato fu ucciso sotto lo sguardo di lei mentre cercava di proteggerla, e lei, morì bruciata viva nel forno in cui si era nascosta per sfuggire ai fratelli assassini. Le sue lacrime di dolore non bastarono a placare le fiamme e così finí il loro sventurato amore.
Il fantasma di lei, in abito da sposa bianco e senza una scarpa, cominciò ad apparire di notte in diverse case abbandonate nelle campagne mesagnesi.
Più avanti però questa leggenda fu arricchita ancora di nuovi aneddoti, utilizzati per lo più per nascondere casi d’adulterio. Come accadde appunto ad una coppia di Mesagne, dove un uomo pareva nascondesse l’amante nelle segrete stanze di Masseria Mucchio.
L’appellativo Leta probabilmente deriva da “Ledu” che in salentino voleva dire laido, sporco… e a sua volta derivante dal francese “laid” di ugual significato.
La Signora Leta, quindi spesso veniva vista affacciata ad una finestra per terrorizzare chiunque si avvicinasse alla masseria, ormai divenuta dimora abituale del fantasma per credenza popolare, ma in realtà poi così non era, perché si trattava di ben altre sorprese.
L’amore quello vero torna sempre: non c’è morte che separa o matrimonio che unisca…
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Si, ma purtroppo il nome del locale legato in un certo senso alla leggenda e al bar è quello.
L’avevo scritto in francese, anche per renderlo più ironico.
Cmq, ho eliminato il problema cambiando il titolo.