Gli iris sono dei bellissimi fiori dai colori delicati.
La famiglia delle iridacee, a cui appartengono, comprende molte specie. I fiori di iris vengono chiamati anche “giaggioli” e si caratterizzano per avere i petali esterni ripiegati verso il basso.
Nel veronese c’è una zona che negli anni passati ha visto svilupparsi la tradizione della lavorazione dei tuberi di iris blu, chiamati “riossi“, diventati per molte famiglie una fonte di reddito.
Siamo nella zona di Campiano, frazione di Cazzano di Tramigna, sulle colline della provincia di Verona.
La Val Tramigna, dove è ubicato Cazzano, si trova ad est di Verona, in una zona contornata da morbide colline che vengono principalmente coltivate a ciliegi e olivi. Stupendo fare passeggiate in questa terra: in primavera potete assistere alla fioritura dei ciliegi con un tripudio di fiori e profumi.
Qui un tempo gli iris adornavano i campi e le colline attorno.
Le famiglie in campagna prelevavano i tuberi di iris dalla terra chiamati “giadoi” e li ripulivano dalle radici. Operazione che di solito facevano i bambini utilizzando un coltellino speciale fatto a forma di punto di domanda. Successivamente li spellavano, e una volta puliti in acqua li mettevano ad asciugare su delle assi di legno o vecchie lettiere. Alla sera si ultimava la procedura. Con uno spago, detto “gaeta” in dialetto, si infilavano i tuberi come perle di una collana. Questi festoni lunghi un metro e mezzo venivano poi appesi dai genitori sui muri delle case ad essicare.
Una volta ben asciutti veniva infilati dentro sacchi di juta e rivenduti.
Da Verona partivano alla volta di Milano per confezionare prodotti di cosmetica, articoli in lattice, profumi.