Giornata indimenticabile! Uno di quei giorni che ti ricorderai sempre nella vita! Terzo giorno del nostro tour in Sicilia. Eravamo già preparati a considerare questo giorno come un giorno da recuperare.
Non avevamo messo alcuna sveglia e infatti ci siamo svegliati verso le 7:05 convinti, visto la serata meteorologica e il gran rumore del mare sotto di noi, che avremmo dovuto passare il giorno in stanza d’hotel. Apro la persiana e mi appare davanti un arcobaleno completo a doppio arco che prendeva tutto l’orizzonte del mare.
Il cielo è a tratti grigio e a tratti lascia passare buchi di azzurro da dove e il sole faceva filtrare i suoi primi raggi. Capiamo subito che non potevamo perdere una giornata simile. Il vento comunque è fortissimo e come preannunciato soffia a oltre 50 km orari.
Le onde, sulla scogliera sotto il nostro poggiolo, s’infrangono alte e la schiuma raggiunge quasi la strada. Ci incamminiamo verso la nostra meta di giornata pur sapendo che potremo fermarci in ogni paese se il tempo peggiorasse. Doveva essere freddo, ma non abbiamo praticamente mai messo nessun capo in più, 22 ° sono una temperatura assolutamente perfetta per pedalare. Oltrepassiamo tutta Gioiosa Marea e sempre sulla strada statale 113, ci inerpichiamo sulla scogliera con sotto il mare che ribolle.
Bellissimo il passaggio vicino a Torre delle Ciavole, torre di avvistamento del XVI secolo. Le folate di vento arrivano fortissime facendoci sbandare e prendere delle belle imbarcate che dobbiamo controllare in controsterzo.
A San Gregorio prendiamo la deviazione sulla strada provinciale 147, che ci porterà verso Capo d’Orlando. Ora siamo praticamente in riva al mare e ci rendiamo perfettamente conto della potenza incredibile di questo elemento della natura. Le onde sulla spiaggia arrivano lunghissime con una schiuma bianchissima, e alcune arrivano proprio sul muretto di delimitazione della spiaggia e del contenimento della strada.
Proseguendo verso Capo d’Orlando la strada diventa sempre più sassosa con dei grandi scogli a riva. Le onde arrivano altissime e ci perdiamo nel fare le foto e filmati. Però qui siamo solo all’inizio di quello che sarà la nostra avventura con il mare. Non conosciamo la strada, pertanto non sappiamo quanto dobbiamo ancora percorrere per arrivare al paese. Un po’ di sconforto, e anche un po’ di paura, ci prende. Chiediamo ad alcuni passanti ed alcuni automobilisti se si può passare, e ci rassicurano. Però L’acqua scorre nella strada, viene giù dal punto che noi pensiamo sia il più alto e scorre come un fiume.
La prospettiva non è molto buona. Le onde arrivano altissime e gli spruzzi ci arrivano addosso. Siamo indecisi se proseguire o tornare indietro. Per fortuna, una signora a piedi arriva da dietro la curva. Ci dice che ci sono solo altri 100 m e dietro la curva è già tutta un’altra cosa.
Tenendoci tutto sulla sinistra della strada ma sentendo chiaramente tutti gli spruzzi che ci ricoprono, riusciamo, nonostante il vento faccia di tutto per respingerci, a compiere quei benedetti 100 metri e raggiungere il paese di Capo d’Orlando. Qui non è che il vento cali, ma è più accettabile. Cerchiamo un posto dove mangiare, visto che è già suonato mezzogiorno. Comincia a piovere. Ci ripariamo dentro un ristorante, Il tempo di mangiare, il tempo migliora. Quando usciamo ci immettiamo nel lungomare di Capo d’Orlando. Il vento e le onde, quelle più lunghe, arrivano fino sulla strada. Qualche ragazzo le sfida mettendosi sopra una panchina con le braccia aperte verso il mare tipo Titanic, ma le onde vincono e fuggono, non so se sono riusciti a farsi il selfie. Per circa 500 metri, proseguiamo sul lungomare. Il servizio nettezza urbana, porta a porta in questa giornata è andato a farsi benedire. Sulla strada c’è il rischio per il vento di prenderci magari in faccia qualche pannolino.
Decidiamo di prendere la strada statale 113, che corre un po’ più in alto rispetto il mare, leggermente più riparata dal vento. Ci mancano ancora 45 km per arrivare a Canneto dove avremmo deciso di fermarci. Proseguiamo, vedendo lontano il mare, ma questo ci permette di pedalare nonostante i continui saliscendi. Bello un passaggio all’interno con un canyon con alte pareti in lontananza.
Sosta breve a Sant’Agata di Militello per una foto al castello e una bibita in relax. Ci accorgiamo che stiamo bevendo Coca e sale, siamo completamente pieni di sale in viso e sulle labbra. Bello l’hotel za’ Maria che ci accoglie a Canneto, anche questo a picco sul mare, che nonostante siano trascorse 24 ore, è sempre ben incavolato e si fa sentire facendoci scambiare il suo rumore per quello del treno che passa lì vicino.
Oggi 59 km, 522 m di dislivello, tanta fatica come averli fatti tutti in salita. Ieri un continuo di ciclisti, tutti salutati e quasi tutti hanno risposto, oggi nessun saluto, non c’era anima viva! Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare!
Qui sotto puoi vedere il video della tappa.
Qui sotto puoi trovare il file GPS del percorso
https://drive.google.com/file/d/11Tqw4I38mcvh2P0XVCTpQfXBHqWpYQYa/view?usp=sharing