Siamo giunti a Berlino, e il primo incontro è stato serale, lungo i suoi vialoni. Una città moderna, piena di ristoranti e di gente , probabilmente turisti, che vuole divertirsi. La cosa che più impressiona è la torre della televisione che, con i sui 368 metri di altezza, incombe su tutto il centro della città. Oltre allo scopo di emittente che coprisse i segnali delle TV dell’ovest amate dai berlinesi dell’est, sicuramente ha avuto anche un certo peso psicologico sugli abitanti del lato ovest di Berlino, sempre minacciati da questo “teleasparago”.
La mattina seguente, all’alba, piccolo giro in bicicletta, in un momento di assoluta tranquillità della città, intenta a chiudere i battenti di locali che hanno fatto tardi, e di altri locali che mattinieri aprono le loro porte, ma è domenica mattina, solo qualche runner in giro a respirare l’aria fresca prima di una giornata che si preannuncia calda e afosa.
La Polizie compie gli ultimi arresti di chi ha avuto una notte agitata.
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Prendo confidenza con le piste ciclabili e il modo di utilizzarle, sono così diverse dalle nostre, perchè non confinate in angusti spazi ma, anche nel mezzo di immensi vialoni.
Inizio la visita andando alla ricerca del muro. Lo trovo poco distante dall’Hotel, il memoriale del muro.
I monumenti più famosi sono liberi dalla folla e godibili alla vista.
Più tardi, assieme a Mariacristina, cominciamo la nostra esplorazione della città, passando attraverso i luoghi della storia recente del secolo scorso, tutto sommato il “nostro secolo”! Cerchiamo il muro, cerchiamo quella divisione eretta da uomini per una ideologia. Se una ideologia alza muri, significa che solo con la costrizione e con il terrore mantiene il potere, vuol dire che è una ideologia fasulla, e questo mi costa dirlo! Tutti i poteri, che hanno imposto con la costrizione e il terrore il loro ideale, sono fasulli, siano essi poteri politi, religiosi o economici.
Durante il giro, la cosa che più diventa difficile da capire, è se si è nella ex parte est o ovest, ogni traccia è stata cancellata, e non sembra ci sia mai stata divisione. Stanno sorgendo quartieri futuristici che ti fanno rimanere a bocca aperta per l’arditezza delle costruzioni.
Un ricordo ai disastri della Seconda Guerra mondiale e ai suoi eccidi con il memoriale agli ebrei assassinati d’Europa.
Ciao Berlino, città simbolo, da quello della divisione a quello dell’unione. Città che racchiude le contraddizioni della nostra epoca ma, anche la speranza di un mondo nuovo.
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