Camere d'aria 2019. Prima tappa, da Spalato a Curzola

La nottata si è conclusa con un risveglio da un incubo. Non ho dormito molto bene a causa del cibo della sera che non è stato dei migliore, pertanto mi sono trovato ad avere un incubo notturno di CMP, la ditta dalla quale ora mi sono pensionato. Il sogno riguardava una visita nei vecchi uffici da parte di Nicoletta per salutarmi per la mia dipartita lavorativa. Mi omaggio’ con due tipi diversi di crostoli da assaggiare e farle sapere quali fossero i migliori. Scelsi il primo, fatto da Carla della Morocolor per una sagra. Il confronto era con quelli fatti della figlia del signor Tonello che non mi sembravano altrettanto buoni. Poi, come regalo finale, Nicoletta mi passò un sacchetto della spesa di color verde, con all’interno una trentina di pulcini tutti gialli. Che abbia qualche significato? Se li mollo qui Silvano, il mio ex socio, si incazza. Poi pensai che avrei potuto portarli su nella vecchia casa della nonna di Paola , ma mi venne in mente che non c’era più nessuno. Che incubo! Non ce la facevo più a rimanere a letto, pertanto mi sono alzato. Ho sfruttato l’alzata di buon mattino gustandomi in spiaggia l’arrivo dell’alba. L’acqua era abbastanza calma e il vento insistente della sera prima si era completamente calmato. Il mare e il cielo avevano colorazioni che andavano dal rosso, all’indaco, al blu. Io ero tutto imbacuccato ma, un gruppo di Teutonici, era già in acqua alle ore 7:00 . Recuperate armi e bagagli siamo partiti alla volta del traghetto che ci avrebbe portato verso l’isola di Curzola . Ci siamo gustati una mini crociera di più di 3 ore passando accanto alle isole di Brac, Lesina, e in particolare abbiamo visto la città di Hvar per poi arrivare a Vela Luka, il porto di ingresso per l’isola di Curzola. Ci siamo inerpicati per le salite dell’isola, un percorso di circa 45 km, gustandoci le orchidee, che la natura ci offriva, nei ben 750 metri di dislivello che abbiamo dovuto affrontare. L’inizio non è stato dei migliori e abbiamo dovuto capire il ritmo migliore. Qualche sosta sulle rampe più dure, alcuni brevi tratti a piedi. Man mano che aumentavano i km anche il nostro fiato e le nostre gambe giravano meglio, 15 km di bagagli su 8, 9% si fanno sentire eccome. Non avendo bisogno di gareggiare ma, solo di arrivare, in salita abbiamo sempre usato il 36/28. Gli ultimi 10 km sono stati praticamente una picchiata verso il paese di Curzola. Bellissimo l’hotel dove siamo alloggiati, una grandissima piscina rotonda che si affaccia sulla baia di Curzola. A domani, verso l’isola di Milijet!

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@plavarda

Belle foto e a domani! E buon riposo. Io con pendenze del genere “muoro”… Un saluto a Maria Cristina

Anto

Ps : ma che razza di sogno!!!

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Ciao @plavarda ,

Capita sempre di fare sogni del genere quando due fattori si contrappongono tra loro: una dimensione di relax mentale e la paura che certi capitoli della vita non sono ancora conclusi. A me capita a volte con l’esame di maturita’, con la differenza che mi sveglio e non ho la stessa visione che hai avuto te la mattina.

Buon proseguimento e continua a tenerci aggiornati sulla tua fantastica avventura.

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