Sesto giorno del nostro tour in Sicilia. Oggi è in programma una tappa breve, meno di 40 km. L’Hotel Domina è veramente fantastico e il suo nome è tutto un programma. Infatti domina completamente la baia di Santa Flavia. Abbiamo avuto però un piccolo contrattempo. La luce del bagno non si spegneva, si riduceva solamente d’intensità, e pertanto essendo la porta a vetri, una fioca luce ci ha fatto compagnia tutta la notte. Ho sempre creduto di non riuscire a dormire se c’è della luce, ma è stata una delle notti dove ho dormito meglio. Adesso colazione, veramente ricca, ma stiamo cercando di evitare lo sguardo del manager del complesso multiproprietà, che ieri sera aveva tentato di agganciarci proponendoci una vendita immobiliare.
Le 10, partenza! Per prima cosa devo risolvere il problema dei freni di Cri che ci ha dato fastidio e preoccupazione in questi giorni, soprattutto nelle discese ovviamente. Niente. Non riesco a sistemarli, quando tiro il filo, la ruota tende a bloccarsi. Decidiamo di vedere se c’è un meccanico in zona. Infatti a un chilometro e mezzo, a santa Flavia, c’è un’officina meccanica. Passiamo e lì troviamo Francesco che ci dà una mano grandissima e ci mette a posto tutto gratuitamente, nel classico spirito siciliano. Su suo consiglio deviamo e non prendiamo la strada statale 113, prendiamo la Litoranea strada provinciale 74, passando per lo splendido Capo Zafferano e poi per Aspra.
A Ficarazzi, gustoso episodio ciclistico: ad un semaforo per lavori in corso, incontriamo un ciclista che si affianca e comincia a parlarci amabilmente, illustrandoci la Sicilia e informandosi sul nostro tragitto. Resta con noi circa 10 minuti, poi ci saluta e sparisce all’orizzonte. Faccio notare a Mariacristina la somiglianza con Nibali e mi dico speriamo non aver fatto cadere un mattone. E qui praticamente entriamo in Palermo, con una pista ciclabile a lato della trafficatissima strada 113. C’è poco tempo per guardarsi attorno, l’attenzione e tutta concentrata sulla strada. Vedo una costruzione in stile liberty moresco veramente notevole, appena ristrutturata, è di una bellezza unica. Vediamo un cancello socchiuso e da bravi curiosi, mettiamo dentro la testa. Un giardino curatissimo, con moltissime opere d’arte, statue, sculture, installazioni. Un signore ci viene incontro e ci invita ad entrare. Fabio, ci spiega che quella era un casino per il tiro al piccione della famiglia Florio, andato completamente in abbandono ancora al tempo della seconda guerra mondiale, in quanto deposito degli americani, poi abbandonato al massimo degrado. Solo da qualche anno è stato dato in gestione a dei privati che l’hanno trasformato in un luogo di cultura, musica, teatro, con un bar e un ristorante. Fabio, che dire gentile è poca cosa, ci offre da bere e ci illustra tutto il percorso di ricostruzione della Palazzina. Ci confessa, che questa perla è sconosciuta anche ai palermitani e si trova nella ex zona “in” di Palermo, dove una volta c’erano tutte le spiagge e gli stabilimenti balneari della Palermo bene. Ora tutto si è spostato verso Mondello dove arriveremo questa sera. Entriamo nel centro di Palermo. Il traffico è caotico e questo ci spaventa non poco .
Non possiamo lasciare le bici in giro, pertanto ci mettiamo a fare una visita piuttosto rapida agli esterni dei monumenti più famosi, Palazzo dei Normanni, grandioso che, oltre ad essere il Parlamento della Regione Sicilia, scopriamo essere ancora sede di alcuni reparti militari. Visita d’obbligo anche alla cattedrale, che presenta degli esterni che sicuramente sono più affascinanti del suo interno. Il colore dominante di questi monumenti e un ocra marroncino, ben lontano dai marmi tipici fiorentini o romani.
Notevole la fontana Pretoria, questa sì tutta bianca, costruita nel 1554, infatti in marmo toscano e costruita da Francesco Camilliani. Ci vorrebbero migliaia di fotografie per illustrarla. Mi sono scatenato nel fotografare, soprattutto le teste degli animali zampillanti. Bellissimi giochi d’acqua, vero divertimento per chi ama fotografare. Proseguiamo verso Mondello attraverso il Parco della Favorita e giungiamo alla nostra meta, l’hotel Splendid sotto Capo Gallo. Arriviamo a Mondello e nell’hotel c’è il campo base della Trek Segafredo per la partenza del giro d’Italia, con un’auto dove è scritto Vincenzo Nibali. Chiedo in reception: Ma avete Nibali qui? Si è fuori in allenamento Ma stamattina era lui, non era lui? Mah!.
Dopo alcune foto al tramonto, ci rechiamo a cena in un ristorante vicino. Pagato il conto, il vicino di tavolo ci chiede cosa facciamo in Sicilia. Non mi pare vero di poter Illustrare il nostro viaggio e Roberto, ci dice di essere uno storico dell’arte antica della Sicilia e ci racconta di battaglie tra greci e cartaginesi avvenuti a Himera del 480 avanti Cristo, in corrispondenza allo stesso momento della vittoria degli ateniesi a Salamina contro i Persiani. E il tempio fotografato ieri è appunto dedicato alla Vittoria. Ci indica altri luoghi da visitare e rimane abbastanza sorpreso nel sentire che sono tutti i luoghi che sono dentro al nostro programma . Qualche foto notturna alle barche di Mondello e rientriamo. Oggi abbiamo assaporato l’ospitalità, la gentilezza e l’immediatezza nei rapporti umani del Popolo Siculo. Ci è piaciuto tutto ciò e molto meravigliati. Oggi 42 chilometri e 284 metri di dislivello. A domani verso Alcamo.