Partenza da Kokkedal Slot verso Copenaghen. Fino ad ora avevamo provato solo le piste ciclabili di Berlino, pertanto di una città, dovevamo ancora renderci conto di cosa sono effettivamente le piste ciclabili per i paesi che stavamo a visitando.
Il concetto di pista ciclabile in questi paesi è diverso che da noi! Non servono, come qui, per diporto (per la maggior parte), per turismo, ma per andare a lavorare o a scuola!! Il concetto di strada è diverso: Le auto circolano con la massima attenzione dove circolano le biciclette, non il contrario come qui! Le strade che non posseggono una pista ciclabile nella propria sede, hanno una striscia laterale tratteggiata che costituisce pista ciclabile, su tutti e due i lati. In una strada stretta, ci sono le due piste ciclabili e la corsia centrale per il transito delle auto nei due sensi. Se non c’è alcuna bicicletta, le auto possono superare la riga tratteggiata nell’incrocio con altre auto in senso contrario. E poi c’è l’educazione della circolazione. In auto non superano mai i limiti di velocità, e anche noi lo abbiamo fatto. Qui da noi i limiti diventano flessibili, ognuno interpreta i 30 in un modo, i 50 in un altro. In quei paesi esiste una sola interpretazione, quella del limite imposto. E anche dove non esistono limiti come in Germania, se tu stai sorpassando in terza corsia ed arriva un’Audi dietro, questo non ti sfanala, aspetta che tu finisca il tuo sorpasso , che rientri sulla destra e poi accelera senza mandarti a quel paese.
Bene, eccoci qui che viaggiamo a tratti in riva al mare e a tratti lungo la ferrovia in mezzo ad un bosco con continui saliscendi con punte del 15%. E noi che pensavamo che la Danimarca fosse piatta.
clicca su questo link per il video del giro in bicicletta a Copenaghen
Chiaramente rimaniamo spaesati ed interdetti, quando le auto si fermano e non capiamo perchè…ma per farci passare!!! Entriamo in Copenaghen e la prima cosa che troviamo sul nostro tracciato è la Sirenetta, che tutto sommato è anche uno degli scopi del viaggio, le fiabe.
Infatti, a sera, invierò a tutti i miei bambini e non, la fiaba della sirenetta, nella versione originale di Arthur Andersen, letta da me.
Il giro prosegue verso la Fontana di Gefion, raffigurante la leggenda della nascita della Zelanda (ovvero l’isola su cui si trova Copenaghen).
La fontana di Gefion con sullo sfondo la chiesa di sant’AlbanoLa chiesa di sant’Albano ci riserva giochi di riflessi sull’acqua del fossato che circonda il Kastellet
Le Kastellet è una fortezza militare che sorge nelle immediate vicinanze della Sirenetta. E’ ancora usato dalle forze armate ma, è visitabile e sorprende per i suoi colori sgargianti.
Dopo aver pranzato, si fa per dire, in un locale fast food tipico della zona, non possiamo non notare una istallazione artistica composta di pezzi di metallo, quasi un sirenetto moderno posto in fronte al mare. Zinkglobal, visionario soggetto pensante forse alla catastrofe della nostra era?
Proseguiamo la nostra escursione verso Nyhanv passando prima per Amalienborg, residenza invernale della regina. Una splendida piazza circondata da magnifici palazzi con le guardie reali impettite a fare i loro caroselli di guardia.
Amalienborg con la Frederick kirke sullo sfondoNyhavn è una bolgia di persone, tra locali stracolmi di gente, turisti che si accalcano per fotografare le casette colorate, ragazzi che in bicicletta si recano a fare il bagno nella spiaggia del porto, insomma, il classico luogo turistico che ti fa pentire di esserci arrivato. Pertanto si tenta di fare qualche foto di rito, senza addentrarci più di tanto.
Giriamo per le viuzze del centro con uno sguardo speciale a Christianborg Slot.
Nel ritorno in bicicletta, ci fermiamo a ristorarci in riva ai laghi Sortedams, dove stuoli di biciclette passano per ritornare a casa dal lavoro o da scuola. Talvolta ci sentiamo in difficoltà per il traffico, sembra quando da provinciale entri in una grande città con l’auto, magari Napoli, così noi con la bici. Mi sono preso più di una scampanellata!
Verso Kokkedal, verso la sera con il suo tramonto.