Si avete capito bene, c’è un piccolo borgo sulla sponda ovest del lago d’Orta, il più occidentale dei laghi dei grandi laghi prealpini situato tra Novara e Verbano Cusio Ossola in Piemonte.
Per comprendere questa storia è necessario fare un passo indietro nella storia tornando al Medioevo quanto, a quell’epoca, il lago era noto come lago di San Giulio e solo a partire dal XVII cominciò ad affermarsi il nome attuale di Lago d’Orta, dalla principale località rivierasca, Orta San Giulio. Il nome Cusius (Cusio) deriva da una errata lettura della Tabula Peutingeriana, dove compare un lacus Clisius la cui esatta identificazione è incerta. Il nome Cusio, diffuso dallo storico Lazzaro Agostino Cotta, autore della Corografia della Riviera di San Giulio alla fine del XV secolo, entrò comunque nell’uso comune.
La Riviera di San Giulio, un principato vescovile, nasce nel 1219 dopo una contesa ventennale tra il vescovo e il comune di Novara, suddivisa nelle tre unità amministrative di Riviera Superiore, Riviera Inferiore e Signoria di Soriso e durò fino al 1767 quando l’ultimo Vescovo decise di rinunciare ai diritti feudali cedendoli a casa Savoia.
Proprio quel giorno dopo tanto faticare Brolo diventava parrocchia autonoma da Nonio…se vi state chiedendo questo cosa centra con il fatto di essere identificato come il paese dei gatti…beh la risposta è semplice: tra gli abitanti di nonio e Brolo esisteva una canzonatura che si tramanda da diverso tempo:
"Quand al vien parrocchia Brol - al ratt metarà su al friol" - “Quando Brolo diventerà parrocchia, il topo si metterà il mantello” (ferraiolo, o “friol” in dialetto, era il nome dato all’ampio mantello usato ancora nel Settecento/ottocento dagli ecclesiastici)
A Brolo si dice, tra storia e leggenda, che nottetempo, una volta avuta la conferma di essere parrocchia autonoma, un gruppo di abitanti si recò a Nonio per inchiodare, sulle case delle persone importanti del paese, un topo rivestito di un piccolo mantello…divenendo “il paese dei gatti”!
Oggi il piccolo borgo ha fatto la sua fortuna grazie a questo piccolo aneddoto creando una “Strecia dal Gatt” (una viuzza dedicata al gatto con diverse piastrelle e piccoli quadri che vedono il felino protagonista - Persino E.T. indica e pronuncia con la sua tipica voce la parola “gatto”.
Così in un bel pomeriggio primaverile/estivo il borgo diventa un bel posto tranquillo dove passeggiare alla scoperta di questa storia, magari guidati da un abitante del posto, si trasforma quasi in un sogno!